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Il blues femminile è stato un grido di libertà e passione. Bessie Smith, la “Empress of the Blues”, cantava con potenza storie di vita dura e resilienza. Ma Rainey, pioniera, trasformò dolore e gioia in spettacolo, aprendo la strada ad artiste future. Etta James unì blues e soul con la sua voce intensa, mentre Billie Holiday introdusse fragilità e poesia. I suoni tipici erano slide guitar, pianoforti malinconici e ritmi lenti scanditi da contrabbassi e batteria spazzolata. Le voci femminili trasformavano il dolore in forza, cantando d’amore, ingiustizia e sogni. Il blues non era solo musica, era un linguaggio universale di sopravvivenza. Ascoltalo con attenzione: batti le mani, accenna un “yeah” e lascia che la tua voce si unisca a questo coro di anime!